Filastrocche al museo

Qui un esempio

“Tutti i fiumi al mare vanno./Incontrandosi che diranno?/Vengo da Londra, mi chiamo Tamigi/Piacere: la Senna di Parigi/ (…)/Il mare adesso rimescola l’ onde,/il Colorado col Volga confonde/cancella i nomi, ne fa un solo mare…dove i delfini vanno a giocare.” (da “Tanti saluti da i fiumi” di Gianni Rodari)

Siamo sicuri che il fiume Arno, di cui il Mu.re custodisce davvero tante storie, sarebbe stato contento di avere un posto in questa filastrocca: come insegna, infatti, il grandissimo Gianni Rodari, uno degli autori preferiti dal Mu.re, le filastrocche sono importanti per i bambini e le bambine, ma sono anche una preziosa forma narrativa per coinvolgere gli adulti, magari sollecitando ricordi belli, ma anche facendoli divertire e sorridere.

Ecco perché tra i molti modi possibili per narrare il Museo, la filastrocca ci è sembrato senza ombra di dubbio uno di quelli da valorizzare: parte dai più piccoli per arrivare a tutti ed è un modo estremamente creativo per raccontare tanti aspetti del museo (gli oggetti che conserva, le persone che ci si possono incontrare, i giochi che ci si possono fare ecc.).

Senza poi contare la possibilità di lavorare sul linguaggio, scoprendo nuove parole, scegliendo quelle adatte, innamorandosi di un gioco importante e divertente come lo scrivere.

E per dire quanto crediamo a questo, chiediamo di nuovo aiuto a Gianni Rodari, ad un’altra sua filastrocca che ci piace davvero tanto “Suona la campanella. /(….)/Viene il sole nella stanza: su è finita la vacanza/ (…) fa la punta alla matita e corri a scrivere la tua vita./Scrivi bene, senza fretta/ogni giorno una paginetta./Scrivi parole diritte e chiare: Amare, lottare, lavorare. (da “Il primo giorno di scuola” di Gianni Rodari).

Per tutto quello che vi serve ancora sapere, prima e dopo la vostra esperienza al Museo Remiero:

museoremiero@gmail.com + 39 370 352 5100