Secondaria di 2° Grado

Il Mu.re, come è nel DNA di tutti i Piccoli Musei, promuove e attua i principi della “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società – Faro – 27/X/2005” un documento davvero importante, cui lo Stato Italiano ha in realtà aderito solo recentemente (L.133/2020).

La Convenzione, ponendo al centro “il valore attribuito da ogni comunità (.,) all’eredità culturale in cui si identifica “ (Art. 12, comma b), riconosce tra i suoi principali obiettivi la promozione di “azioni per migliorare l’accesso all’eredità culturale, in particolare per i giovani (,,,), al fine di aumentare la consapevolezza sul suo valore, sulla necessità di conservarlo e preservarlo e sui benefici che ne possono derivare” (Art. 12, comma d).

Non si tratta dunque di conservare solo la memoria, guardando al passato (una dimensione nella quale per i giovani e gli adolescenti non è mai facile orientarsi e sentire propria), ma di farla dialogare sempre con il presente (l’adesso, con cui tutte le generazioni si confrontano quotidianamente), per costruire benefici per il futuro (quello che sarà, quello che vogliamo costruire in cui tutti abbiamo una parte, forse soprattutto i giovani).

E ancora: non si tratta solo di preservare il patrimonio culturale deciso come tale dagli esperti, ma si tratta di riflettere sul significato di eredità culturale, definendola anche dal basso e dando voce, in questo, anche ai più giovani; un approccio davvero innovativo e attualmente molto poco diffuso.

La proposta di coinvolgere ragazzi e ragazze, da protagonisti, nella vita quotidiana del Mu.re parte da queste premesse.

Realizzare il coinvolgimento facendoli riflettere sul tema della comunicazione – “Il Mu.Re lo raccontiamo noi” – un tema su cui si confrontano continuamente essi stessi, ogni giorno, sia quando cercano informazioni, sia quando sono loro a produrre contenuti – parte dalla convinzione dell’importanza di valorizzare un aspetto che interessa trasversalmente tutte le dimensioni temporali (passato, presente e futuro) e che consente di far emergere punti di vista originali, personali e collettivi.

Le modalità di narrazione proposte le trovate nelle sezioni specifiche di questo sito:

– Gli album del Mu.re

– Un museo del lavoro, leggendo Ignazio Silone

– Presentare il Mu.re con un video

– Scritture sul Museo Remiero

Tanti linguaggi molto diversi, ognuno declinabile nei tempi e con gli approfondimenti, più o meno complessi, che ogni classe deciderà in base alle proprie esigenze.

E poi c’è anche il Progetto Pavesia, un progetto davvero ambizioso di archeologia industriale sperimentale, finalizzato alla ricostruzione, in scala reale, di uno dei modelli di imbarcazione assolutamente più originali prodotti dal Cantiere Navale dei Fratelli Picchiotti a Limite sull’Arno: la Pavesia – la barca pieghevole, un brevetto risalente agli inizi del ‘900.

Si tratta di un laboratorio complesso, pluriennale, che prevede il coinvolgimento di più classi e la possibilità per ragazzi e ragazze di confrontarsi con molte professionalità diverse, oltre ai loro docenti e agli esperti museali. Un progetto ambizioso si, ma crediamo davvero entusiasmante su cui confrontarsi con la scuola.

.Per tutto quello che vi serve ancora sapere, prima e dopo la vostra esperienza al Museo Remiero:

museoremiero@gmail.com + 39 370 352 5100